KNITTING: meditare lavorando a maglia

Eccovi un altro suggerimento di self-help, per aiutarvi cioè a ritrovare, in modo economico (anzi, addirittura in modo produttivo e gratificante), e senza delegare ad altri, il vostro personale equilibrio e benessere psico-fisico. Per liberararvi da ansia e stress.

Siamo stressati perché generalmente il nostro cervello è sovraccarico di pensieri, un flusso costante e incessante di riflessioni (non necessariamente negative) che avrebbe metaforicamente bisogno di staccare la spina, di svuotarsi almeno ogni tanto. Navighiamo troppo nel futuro e troppo nel passato, ma non riusciamo a stare nel presente e ad essere presenti a noi stessi nemmeno nelle piccole attività quotidiane come lavarsi i denti. Se il vuoto mentale della pratica meditativa zen non fa per voi, non è detto che non riusciate ugualmente a trovare uno stratagemma per tenere il cervello impegnato con qualcosa che non sia un pensiero.

Più volte porrò alla vostra attenzione la meditazione come panacea universale e più volte rimarcherò il fatto che “meditazione” vuol dire essenzialmente “essere presenti”, diventare consapevoli: si può fare in modi differenti e potenzialmente in ogni circostanza. Il lavoro a maglia è solo uno di questi ed ha, a mio parere, un beneficio ulteriore legato all’utilizzo delle mani, le nostre mani miracolose, che diamo per scontate, che conosciamo così poco e usiamo in modo inconsapevole.Ecco che il fare con le mani assume un significato del tutto nuovo regalando uno spazio ed un tempo di pace.

knitting

Il lavoro a maglia è una tradizione antica e insieme modernissima: è alla portata di tutti, stimola la creatività ed è anche un’attività utile come antistress. Non sorridete e non consideratelo dunque solo un hobby per le nonne e per le casalinghe disperate, ma un modo pratico ed efficace per fuggire dai ritmi frenetici della vita quotidiana e dare libero sfogo alla fantasia. Forse è più adatto a chi già sa lavorare a maglia e può integrare le due pratiche, inserendo consapevolezza in ciò che già fa, ma non escludo che qualcuno possa desiderare avvicinarsi a questo hobby traendone tutti i benefici possibili.

Esiste addirittura un libro, “Mindfull knitting” di Tara Jon Manning, che fa riferimento al “focus contemplativo” per riferirsi all’abilità di prestare realmente attenzione al lavoro a maglia, la sensazione del filo che scivola tra le dita, l’insieme dei pensieri gentili che vogliamo inviare al destinatario del prodotto finito.

La principale differenza la fa proprio l’atteggiamento con il quale si inizia a sferruzzare: in modalità “pilota automatico” mentre si segue la fiction preferita in TV, in impaziente attesa di un appuntamento (come in sala d’attesa) o, al contrario, in piena consapevolezza di ciò che si sta facendo, coltivando e infondendo nel lavoro a maglia buoni sentimenti (questo ovviamente vale anche nel caso steste realizzando una sciarpa per voi stessi!).

Il trucco per ingannare il pensiero e il lato razionale arriva naturalmente attraverso il grattacapo dell’intreccia-streccia-passasotto-escifuori ecc. che è parte integrante dell’uncinetto. Concentrandosi sui punti, con calma, in silenzio, non c’è spazio per altro, almeno a livello razionale.  Assomiglia ad una forma di auto-ipnosi. E funziona!

Un’ora di knitting può, almeno dal punto di vista mentale, fare le veci di un’ora di yoga; Il fatto di ripetere movimenti precisi e sempre identici a se stessi, con il sottofondo del tintinnio dei ferri che picchiettano, ha lo stesso effetto di un mantra rilassante e contribuisce a rallentare il battito cardiaco e ad abbassare la pressione arteriosa. Il progredire costante del lavoro mentre i gomitolo si srotola lentamente e lo scorrere del filo tra le dita sono elementi che concorrono a diminuire il ritmo con cui si affronta la vita e offrono la possibilità di ascoltare il flusso dei propri pensieri: tutto questo si è dimostrato essere un efficace rimedio contro la stanchezza e per combattere leggeri stadi di depressione. Insomma, lavorare a maglia è una specie di meditazione attiva, della quale si vedono i frutti crescere a vista d’occhio.

A chi dovesse interessare ho scoperto che in Italia esistono i cosiddetti “knit aperitivi”, ovvero momenti di incontro in alcun i locali pubblici in cui incontrarsi e sferruzzare in compagnia davanti a un bicchiere di vino o una tazza di caffè, magari imparando qualche utile trucco del mestiere e facendo nuove conoscenze.

 

 

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