I tre giorni della non discriminazione

Alejandro Jodorowsky, nel cammino di “guarigione dell’albero genealogico” che propone in Metageneaologia, suggerisce anche esercizi che noi possiamo estrapolare dal contesto specifico, per imparare a vivere “nel distacco”, ossia diventare sempre più consapevoli che non abbiamo necessità di niente e di nessuno per stare bene e, analogamente, niente e nessuno hanno il potere di farci star male. Siamo noi gli unici artefici delle cose che ci succedono e, anzi, abbiamo il potere di migliorare l’ambiente che ci circonda. 

Giornata del silenzio: digiuno da qualsiasi distrazione, niente lettura, né televisione, né musica, né comunicazione verbale con l’altro: sareste capaci di di vivere un’intera giornata in silenzio?

Giornata obiettiva: non formulare nessuna affermazione o negazione che non sia valida per tutti. Per esempio si può dire: “Oggi il termometro segna 12 gradi”, ma non si può dire: “Fa freddo”. Allo stesso tempo non si può dire: “Quella persona è bella” o “Questo sapore è squisito”, né “Tu sei cattivo”, “Tu mi rompi”, ecc. L’ideale sarebbe se la giornata si svolgesse senza aver pronunciato le parole “io” e “me”. Prendete nota ogni volta che cadete in una formulazione soggettiva, se vi capita di farlo.

Giornata senza critica: proporsi una giornata in cui non si dice e non si pensa nulla che possa costituire una critica – estetica, affettiva, ideologica, ecc. La critica non deve emergere né nei confronti degli altri, né nei confronti del mondo, né verso sé stessi. Il mantra di questa giornata è: “Sì”.

tre scimmiette

Questi esercizi, che mi ricordano un po’ il motto delle 3 scimmiette sagge “Non vedo, non sento, non parlo”, sono veramente piccole cose ma possono aiutarci a centrarci su di noi anziché avere sempre lo sguardo volto altrove e, gradualmente, ad inserirci nel mondo in modo più armonioso, più gentile, più proficuo per tutti.

Provateci e fatemi sapere!

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