Un approccio che trovo molto affascinante e incisivo per “sbloccare” anche problematiche di lunga data è l’osservazione del proprio Albero genealogico. Ecco perché, dopo averla sperimentata in prima persona, ho deciso di proporla come parte della mia consulenza (che si può svolgere egregiamente anche online).
“Tutti dovrebbero conoscere il proprio albero genealogico. la famiglia è il nostro forziere del tesoro ma anche la propria trappola mortale”
La Psicogenealogia è più facile paradossalmente ad applicarsi che a spiegarsi: è un modello di lettura e di intervento sul disagio con un’ottica bio-psico-emozionale a respiro trans generazionale. Attraverso la conoscenza, accettazione e ristrutturazione della nostra storia familiare possiamo dunque giungere alla comprensione e guarigione di noi stessi.
Questa conoscenza può attualmente essere effettuata con l’ausilio di vari strumenti (quali la studio del proprio albero genealogico, il genogramma familiare di Anne A. Schutzenberger, che ha parlato per prima di “sindrome degli antenati”, le Costellazioni Familiari di B. Hellinger, l’approccio integrato, insieme biologico, cellulare e genealogico di Gerad Athiàs, ecc.) ed è considerata parte integrante di diversi interventi psicoterapeutici e clinici.
La via che più mi appartiene è la Metagenealogia di A. Jodorowsky, forse uno dei primi sostenitori di questo paradigma e che ha sottolineato la Psicogenealogia sia stata da sempre utilizzata dall’uomo per guarire e per guarirsi (come evidenziano gli studi sullo Sciamanesimo di Carlos Castaneda).
Dice Jodorowsky: “Siamo marcati dall’universo psicomentale dei nostri antenati; nascere in una famiglia vuol dire esserne posseduti e questo possesso si trasmette di generazione in generazione. La persona “stregata” si converte in “stregone” proiettando sui suoi figli ciò che prima era proiettato su di lei…a meno che non si acquisti coscienza della situazione e si rompa il circolo vizioso”.
La famiglia riversa e trasmette sul singolo individuo energie sia positive che negative e l’inconscio famigliare interagisce con l’inconscio personale, nel bene e nel male.
Uno studio approfondito del proprio Albero genealogico offre la possibilità di comprendere fino a che punto quello che si pensa, si sente, si desidera o si vive, e i conflitti e le ferite che ne conseguono, possono essere rintracciati dentro un passato famigliare, sociale, storico o dentro un residuo educativo.
Analizzando l’Albero si può scoprire come in una stirpe si ripetono date, malattie, nascite, morti, incidenti e nomi.
Saldamente ancorato a teorie psicologiche e scientifiche accreditate, il percorso ideato da Jodorowsky riflette il percorso artistico di un’intera vita e l’insaziabile ricerca del senso che la anima. Questo percorso suggerisce che ogni “malattia” può essere intesa come una mancanza di Bellezza e Coscienza, e che “guarire” consiste nel diventare autenticamente se stessi.
Si possono fare specifici esercizi che attiveranno le risorse personali di attenzione, creatività e fantasia, doti essenziali per re-inventare le proprie radici.
Il mio primo approccio alle Costellazioni familiari è avvenuto in modo piuttosto ‘originale’: durante il periodo di Lockdown del 2020, ho dovuto affrontare un problema comportamentale di uno dei miei 2 gatti e mi sono rivolta ad un veterinario che fa Costellazioni anche con gli animali domestici, considerandoli, a ragione, membri della famiglia a tutti gli effetti. L’esperienza e i risultati sono stati sorprendenti e il tutto è avvenuto ovviamente, via Skype, per l’impossibilità di incontri di persona. Tutto questo mi ha portato ad approfondire l’argomento, come sempre vagliando diversi modi di operare e offerte, e sono giunta alla conclusione che il modo migliore per offrire una Consulenza online sia quella di utilizzare una Piattaforma qualsiasi o Skype ed utilizzare gli ‘oggetti simbolici’, nello specifico i Playmobil.
La cosa singolare è che tale tecnica riprende aspetti dall’ipnosi di Milton Erickson, dallo psicodramma di Moreno, dalla Gestalt di Perls, dalla terapia familiare, ispirandosi anche agli assunti di Jung, Freud e altri Autori che hanno intuito – ciascuno a suo modo – le implicazioni dell’aspetto generazionale sulle sintomatologie, eppure è considerata una pseudo-scienza. Ciò che più si evidenzia nel procedimento di questa tecnica è il poter accedere attraverso i “movimenti dei rappresentanti” a un “Campo Familiare Informato” che, al di là del tempo, continua a mantenere intatti tutti gli avvenimenti accaduti in una determinata famiglia. Alcuni eventi “resterebbero registrati” in un cosiddetto “Campo Morfico” incorruttibile alla verità nascosta, rielaborata o modellata. Con le impronte sui fogli o gli ‘oggetti’ simbolici, il lavoro può essere svolto individualmente e a distanza.
Spesso mi viene chiesta la differenza tra una Costellazione di gruppo e una individuale. In quella di gruppo, i rappresentanti sono i partecipanti, quindi parlano, esprimono emozioni, sensazioni, a volte possono recitare (ma tutto ha un senso), ma sono immersi nell’energia del campo che conduce il lavoro. In quella individuale, in presenza o a distanza, si utilizzano degli oggetti o pupazzetti o fogli che sostituiscono le persone fisiche ma l’energia è sempre la stessa, cioè quella del campo. Il conduttore deve sempre cogliere ogni sfumatura, ascoltare ogni parola e ovviamente applicare gli ordini dell’Amore. Nella seconda si crea più intimità, le persone solitamente agiscono con più tranquillità perché nessuno oltre me vede o ascolta la loro storia. Si possono fare sedute online perché, anche se distanti, siamo tutti collegati!
Ci vuole coraggio per lavorare su se stessi e sulla propria famiglia,
ma è molto utile, interessante e affascinante.
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