Non c’è notte che non veda il giorno: risolvere in tempi brevi ansie e paure

Non c'è Notte che non veda il Giorno

Voto medio su 4 recensioni: Da non perdere

Io penso che un libro possa cambiare la vita di una persona. Nel bene o nel male. Non parlo solo di manuali di auto-aiuto ma anche di romanzi, racconti, saggi. La lettura, lo sostengo da sempre, ha una funzione catartica. Scommetto che molti di voi hanno un libro del cuore, magari sottolineato, con le orecchie alle pagine, con la carta stropicciata perché è stata tra le vostre mani più e più volte.

Oggi ho scelto un testo utile come strumento di auto-aiuto per chi soffre di fobie, di ansie, di attacchi di panico perché so che sono molti, e so che sono costretti dai propri disturbi ad una vita difficile, sempre in salita, ma spesso, per le più svariate ragioni, non si rivolgono a professionisti della salute mentale per farsi aiutare. I manuali in commercio sono numerosissimi ma questo, pur non proponendosi come la panacea di tutti i mali, ha una marcia in più.

Nel saggio di psicoterapia strategica breve Non c’è notte che non veda il giorno lo psicoterapeuta Giorgio Nardone – utilizzando un aforisma di Shakespeare molto suggestivo – ci mostra, attraverso una serie di casi di fobie risolte con successo, come sia possibile guarire dagli attacchi di panico in tempi brevi e senza sostenere costi elevati. Il metodo psicologico è decisamente innovativo perché mira a conoscere il problema non attraverso le sue cause remote bensì attraverso le sue soluzioni.

Molti colleghi professionisti non condividono l’approccio, ma è un dato di fatto che, essendo la paura la più atavica delle nostre emozioni, è anche la più difficile da affrontare e gestire: chi soffre di fobie, di ansia patologica o di Disturbo ossessivo-compulsivo può decidere di intraprendere un percorso di analisi personale, scavando a ritroso attraverso la propria storia biografica, alla ricerca delle cause remote del disagio, ma questa scelta è sempre più rara (forse perché l’analisi oggi sembra – soprattutto per ragioni economiche- un lusso riservato a pochi), e soprattutto, nell’attesa di trovare il bandolo della matassa, questa persona deve poter continuare a vivere nel quotidiano, deve in qualche modo sopravvivere e trovare una strategia efficace per limitare i danni di questi disturbi così invalidanti. Nessuna terapia attualmente disponibile (psicoanalisi, terapia cognitivo-comportamentale, ecc.) può dare assoluta garanzia di guarigione, e pertanto diventa doveroso “sparare tutte le cartucce a disposizione”, facendo leva anche sul potenziale umano di auto-guarigione non ancora del tutto esplorato. Ecco il motivo per il quale sul mio blog esiste una sezione dedicata ad hoc all’auto-aiuto ed il mio impegno è volto, tra le altre cose, anche a far riscoprire alle persone le proprie risorse interiori per crescere e migliorare. Si dice: “Aiutati che il ciel ti aiuta”: chiedere aiuto è giusto, ma delegare completamente la guarigione (fisica e/o psichica) ai professionisti non è corretto.

Nardone ci fa notare come quando la mente è in preda al panico ogni spiegazione logico-razionale è destinata a fallire di fronte a quelle che sono le inevitabili reazioni fisiologiche legate all’istinto di sopravvivenza: diventa allora utile e necessario “ingannare” la mente grazie ad una serie di veri e propri trabocchetti.

Il miglior modo di reagire alla paura che innesca il panico è (…) la volontaria esasperazione mentale di tale paura e delle sensazioni da essa provocate, sino alla sua autodistruzione. Se voglio vedere il giorno devo attraversare la notte.

Curiosi eh? Cosa vorrà mai dire “esasperazione mentale della paura”? Non voglio anticipare nessun esempio perché la mia descrizione sarebbe sicuramente riduttiva. Posso solo sottolineare come questa lettura possa essere utile non soltanto a chi è afflitto da ansia, attacchi di panico o fobie di tutti i generi (paura di volare, agorafobia, paura di perdere le persone care, paura degli animali, paura di perdere il controllo, ecc.), ma anche a tutti coloro che aspirano a superare i propri limiti, affrontando situazioni nuove che causano disorientamento.

Proverò d’ora in poi a suggerirvi alcune “pillole di carta”, a consigliarvi letture che non sostituiscono una terapia, ma possono aiutare a prendere maggiore consapevolezza del problema, invogliare a chiedere aiuto o eventualmente affiancarsi a percorsi di cura già iniziati. Per ogni testo ho deciso di estrapolare qualche frase, o parte del prologo, o le prime 10 righe, o la quarta di copertina, per consentirvi, proprio come fareste scegliendo un libro tra mille in un negozio o in libreria, di avere qualche dato in più per capire se fa per voi. Aggiungerò anche, come in ogni prescrizione che si rispetti, indicazioni e contro-indicazioni. Fatene buon uso!

non c'è notte che non veda il giorno

INDICAZIONI: per professionisti del settore o per persone sofferenti d’ansia, attacchi di panico, fobie, Disturbo ossessivo-compulsivo; non me la sento di garantire la guarigione in tempi brevi, ma il testo può veramente essere utile per ampliare le proprie conoscenze (e questo è sempre cosa buona e giusta), può motivare alla richiesta d’aiuto chi invece è restio ad intraprendere un percorso terapeutico di qualsiasi tipo, può accompagnare percorsi psicologici già intrapresi… insomma è un ottimo punto di partenza verso la guarigione! Vi garantisco che il libro è adatto a tutti, perché di semplice comprensione, esaustivo e soprattutto “positivo”, infonde speranza e ottimismo in chi troppo spesso non ha più fiducia in nulla.

CONTRONDICAZIONI: non lascia spazio al vittimismo e a tutti coloro che, pur soffrendo, si trincerano dietro la frase “Intanto con me non funziona niente” (ma questo, ovviamente, non è negativo!).

 

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