Bambini nervosi: ecco cosa possiamo fare

Pietro ha 4 anni e verso sera, nonostante sia stanco – anzi, soprattutto perché è troppo stanco – non vuole andare a dormire e impegna i genitori in un estenuante braccio di ferro. Mattia ha litigato con i compagni di scuola, ha appena iniziato la Prima Elementare, e in casa diventa aggressivo, distruttivo, con le parole e i fatti. Giulia è affetta da autismo ed ha crisi di rabbia improvvise, immotivate, che spaventano tutti. Eleonora non sta zitta un attimo, si muove in continuazione, non riesce a concentrarsi e soprattutto non tollera la minima frustrazione reagendo ai “no” che riceve con piagnistei snervanti per tutta la classe, compagni e maestre. Luca ha 2 anni, è oppositivo, richiede costantemente attenzioni e se non le riceve butta in aria i giocattoli e tutto ciò che gli viene a tiro.

bambini nervosi: cosa fare

Per tutti questi bambini sarebbe utile un aiuto, da parte dei genitori e/o degli insegnanti, per imparare, gradatamente, a gestire le emozioni negative, a fronteggiare i problemi e lo stress (fa impressione parlare di stress nei bambini ma è una realtà), a controllare la rabbia, ad affrontare eventuali traumi.

Riassumendo, prendendo a prestito un’espressione inglese: i bambini devono imparare efficaci strategie di coping. Devono imparare ad auto-gestirsi nei momenti negativi e a rilassarsi. Non è facile, lo so bene… 

La scienza ci ha ormai dimostrato senza ombra di dubbio che riposare e rallentare sono elementi importanti per un processo di crescita sana e sappiamo bene noi adulti che, quando siamo riposati siamo anche più sereni e tranquilli, più lucidi e ragionevoli, mentre quando siamo sotto stress per una qualsiasi ragione, abbiamo meno pazienza, siamo più intolleranti, meno propositivi, meno efficienti sul lavoro. Se questo è valido per noi, perché non dovrebbe esserlo per i bambini?

Iniziamo con un’osservazione che può essere utile: bambini troppo annoiati, che non hanno espresso la propria naturale adrenalina, la propria gioia di vivere e la voglia di movimento sono nervosi e spesso difficili da gestire. Ma anche bambini iper-stimolati e sollecitati sono altrettanto elettrici e facili al capriccio. La sfida educativa del genitore sta proprio nel gestire il delicato equilibrio tra il “dolce far nulla” e l’offerta di proposte ludiche-ricreative che siano stimolanti per il corpo e la mente. Il barbatrucco sta nell’osservare i propri figli e capire “i momenti” giusti per qualsiasi attività.

Seconda riflessione: se noi adulti siamo tranquilli e manteniamo la calma riusciamo a trasmettere questa sensazione ai bambini, e soprattutto riusciamo a porci in ascolto delle loro emozioni, che è la chiave per riuscire a far ritrovare loro il controllo quando sono irragionevoli, mentre quando siamo noi i primi ad essere stressati o a perdere la pazienza non possiamo che – purtroppo – infondere anche in loro ulteriore agitazione. Come pretendere che si calmino e magari non urlino se siamo noi i primi ad alzare il tono di voce?? Può sembrare un’analisi banale ma è una situazione che avviene molto frequentemente, soprattutto quando i capricci e le bizze si prolungano troppo e sembrano non trovare soluzione.

Terzo consiglio: se un bambino, soprattutto in età prescolare, “dà di matto” e diventa una piccola peste mentre è al chiuso, in casa o a scuola, laddove sia possibile, si può fare un primo tentativo per calmarlo semplicemente portandolo all’aperto qualche minuto e proponendogli una passeggiata o semplici attività con gli elementi naturali (acqua e terra in primis, ma anche erba, sabbia, legno), che dimostrano di avere un enorme potere terapeutico rispetto ai disturbi di tipo ansioso.

Quarto suggerimento: lo zucchero (assunto spesso dai bambini con le merendine, le bevande – Coca Cola che peraltro contiene anche caffeina, ma anche succhi di frutta – le caramelle, ecc.) ha una grossa influenza sul sistema nervoso. Non sto a dilungarmi sull’argomento, perché tutto ciò è ampiamente dimostrato scientificamente. Diciamo solo che – in caso di iperattività o, peggio, aggressività – di un bambino potreste fare un tentativo di modificare la dieta giornaliera!

Last but non least, ossia ultima raccomandazione ma non meno importante: è altrettanto dimostrato da studi accademici che troppa TV fa male ai bambini e lo stesso vale per cartoni violenti e non proprio educativi, che hanno ripercussioni a livello psicologico e comportamentale. Oltre a ciò, secondo uno studio statunitense, anche i cartoni animati i cui personaggi ed immagini si muovono troppo velocemente possono causare dei problemi al bambino. I genitori dovrebbero dunque vigilare attentamente sulla scelta dei cartoni animati: optate il più possibile per i DVD (che consentono di controllare orari e contenuti ed evitando la pubblicità) o orientatevi – almeno in alcune ore della giornata – esclusivamente verso alcuni cartoni che, a mio parere, hanno addirittura un potere calmante sui bambini. Un esempio calzante è Waybuloo, serie britannica nella quale protagonisti e spettatori si dedicano allo Yoga dolce, lo Yogo. Alcuni episodi sono reperibili anche su Youtube, servizio che offre ai genitori altre opportunità da sostituire ad hoc alla programmazione televisiva predeterminata: io, al proposito, ho trovato deliziose Le favole della buonanotte e le Fiabe del Mago dei Sogni (con la meravigliosa sand art, cioè l’arte dei disegni sulla sabbia), entrambi in onda tempo fa su Rai Yoyo ed ora reperibili solo in rete.

Oltre alle parole, ai ragionamenti, ci sono tante piccole cose che si possono fare per aiutare i bambini a calmarsi: accorgimenti o attività semplici da proporre per insegnare loro, man mano che crescono, a ritrovare il controllo, dapprima con l’accompagnamento di un adulto e poi da soli, ponendo solide fondamenta al loro benessere psico-fisico.

Vi lascio una lavagna riassuntiva dalla quale prendere spunto.

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