Di che colore sono i vostri pensieri? E le vostre emozioni?

Un tempo credevo che gli Inuit, popolo delle zone del Grande Freddo, possedessero un numero insolitamente alto di parole per dire “neve”, forse 1000, in virtù della loro capacità di discernere le differenti sfumature di bianco della neve al suolo, nei diversi momenti della giornata o in base alla consistenza. Qualcuno in seguito mi ha detto che in realtà questa è una leggenda metropolitana… che peccato!! Hanno spento un altro mio barlume di ingenuità e speranza in un mondo bello, ricco e variegato. Probabilmente continuerò a crederci finché non avrò prova contraria (come i bambini con Babbo Natale) e continuerò a credere che i marinai siano in grado di riconoscere tutte le sfumature del mare e del cielo e i beduini tutte le sfumature della sabbia del deserto. Perché non potrebbe essere??

Di sicuro i colori fanno parte della nostra vita e inconsciamente noi sappiamo che sono strettamente connessi alle emozioni e ai pensieri: “Vedo rosso”, “Sono verde di invidia”, “Sono viola di rabbia”, “Vedo nero/vedo tutto rosa” sono tutti modi di dire piuttosto significativi in questo senso. Ovviamente il linguaggio popolare non arriva al punto di coprire ed esaurire tutte le sfumature dei colori né – ancor meno – delle emozioni. C’è una rabbia sorda e passiva, una rabbia esplosiva, una rabbia che diventa indignazione, una rabbia che medita vendetta: non possono avere lo stesso colore!

Mi piace pensare che, anche se persi dietro all’affanno della quotidianità, sappiamo ancora riconoscere le infinite sfumature di colore che ci circondano, sappiamo stupirci e perderci dietro le sfumature di un tramonto o di un bosco d’autunno.

Tramonto - Foto Cristina Chiappani

Tramonto – Foto Cristina Chiappani

Un giochetto semplice semplice, per arricchire il nostro inconscio di suggestioni, è di provare a dare un colore ai propri pensieri ed alle proprie emozioni.

Questo è un altro modo di vivere il potere dei colori, una forma nuova di cromoterapia. Quando siamo messi nelle condizioni di fare un disegno o un collage ci possiamo rendere immediatamente conto di cosa il nostro inconscio vuole comunicarci: essi sono un’istantanea del nostro mondo interiore. Possiamo infatti osservare le nostre creazioni e domandarci: prevalgono i colori accesi?, c’è forse una predominanza di blu?, i colori sono esplosivi o più dolci e sensibili? Dopo un attento esame visivo possiamo tentare un’auto-interpretazione, ma senza cadere nella banalizzazione che vuole il rosso come segnale di rabbia o il nero come indice funesto. Possiamo anche lavorarci un po’, perché i colori non sono permanenti e se l’impressione generale che ci pervade osservando il nostro lavoro è negativa e greve, mentre noi avremmo bisogno di avere più energia, possiamo rifare lo stesso disegno inserendo piccoli dettagli di colori differenti e vedere che effetto ci fa oppure possiamo modificare direttamente il disegno originale. Il processo è analogo all’aggiungere una sciarpa rossa ad un abbigliamento total black: l’effetto finale è bene diverso!

Anche i disegni dei bambini sono piuttosto emblematici in questo senso: sono una proiezione del loro mondo interiore e infatti, se li osservate, passano diverso tempo a scegliere i colori adatti prima di tracciare le linee e i contorni. Non fermatevi, anche in questo caso, ad un’interpretazione psicologica spiccia: mia figlia utilizza molto il colore viola, esaurisce pennarelli e pennarelli, ma – giuro – non ha nulla di funesto, non è una bambina malinconica né angosciata né ipercritica. Semplicemente il viola è il suo colore preferito e tutti gli abiti per femminucce, i gadget, i giocattoli, in questo periodo hanno questo colore che, pertanto, è parte della sua vita quotidiana più del rosa confetto. A questo proposito, mi sono ricordata di un amico che, in età scolare, non ancora diagnosticato daltonico, disegnava un bellissimo mare viola e per questa ragione era sempre sgridato dalla maestra, considerato ribelle e punito severamente. Chissà se, valorizzando in modo diverso il suo modo di vedere i colori, oggi avremmo un affermato artista!

Ricordiamoci però sempre che la tavolozza dei colori a nostra disposizione è molto vasta! 

Il mio pensiero, ad esempio, non è mai bianco/nero, ma sempre complicato e pieno di sfumature (sarà la miopia??), una sorta di caleidoscopio, e da qui nasce la difficoltà di concentrarlo in un post: a volte il mio pensiero è azzurro come le uova del pettirosso, bianco burro, rosa peonia, rosso corallo, grigio tortora, azzurro carta da zucchero, verde salvia polverosa, arancio mandarino… Il mio mondo interiore in quei momenti è “shabby chic”, morbido e vellutato e io sono più riflessiva e/o malinconica; quando invece prevale l’indole attiva ed effervescente i miei pensieri sono rosso porpora, ciclamino, verde bottiglia, giallo lime: un mondo pop art. Quando sono in pace con me stessa il colore che prevale è il blu notte, il colore della misericordia, un bel blu vellutato.

caleidoscopio

I problemi insorgono anche quando devo spiegare alla commessa della merceria che mi deve vendere un nastro che il color lavanda NON è lilla, nel modo più assoluto. Che l’indaco non è blu e nemmeno viola. Oppure devo far capire all’imbianchino che un muro zafferano non è arancione né giallo.

colori

E voi? Di che colore sono le vostre emozioni oggi?

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