Imparare dai cartoni animati: Little Einsteins

Dopo il successo del post su Kung Fu Panda è doveroso dare qualche altro suggerimento in merito ai cartoni animati educativi e intelligenti dedicandovi qualche post.

L’essere mamma e psicologa allo stesso tempo non è sempre semplice: la psicologa, forte della teoria e dei ragionamenti, non ama molto vedere la propria figlia sdraiata sul divano a guardare la TV, desidera che i cartoni si guardino solo per un periodo limitato di tempo, soprattutto nota l’effetto deleterio della pubblicità, mentre alla mamma, pur concordando sulla limitazione dell’esposizione, piacerebbe tanto che la bambina guardasse i cartoni animati in determinati momenti della giornata, ad esempio mentre cucina, pulisce o semplicemente ha necessità di tempo per sé, facendo le veci di una baby sitter. La psicologa, dopo questa affermazione, si mette le mani nei capelli!

Per non soccombere vittima di un incessabile dibattito interiore, la soluzione l’ho trovata con una selezione accurata dei programmi televisivi e, soprattutto, con l’acquisto di alcuni DVD che, oltre ad essere stimolanti, hanno innegabili vantaggi per i genitori: possono essere supervisionati prima di essere proposti, possono essere utilizzati nei momenti che si desidera e per il tempo che si ritiene opportuno, e soprattutto eliminano il problema delle pubblicità. Non è poco, no??

La prima lancia a favore la spezzo per Little Einsteins, una serie animata statunitense, vincitrice di un Award, formata da due stagioni per un totale di 67 episodi. La serie è nata per bambini in età prescolare ma ritengo che possa essere apprezzata anche da bambini più grandicelli, soprattutto se ormai non sono stati ipnotizzati da cartoni animati diseducativi. In Italia è stata trasmessa anche in TV quindi è facile che la conosciate o, per iniziare a farsi un’idea, potete visionare qualche video su Youtube dove sono presenti alcuni episodi in lingua italiana.

LittleEinsteins

 

I 4 bambini protagonisti (Leo, Annie, June e Quincy), ciascuno con le proprie peculiarità di carattere, talenti ma anche difetti, accompagnati dall’inseparabile astronave Rocket, vivono differenti avventure che coinvolgono i piccoli spettatori in maniera interattiva chiedendo loro di battere le mani a ritmo, di cantare di saltellare, di applaudire o di urlare alcuni incoraggiamenti per agevolare la buona riuscita della missione. Questa è la prima peculiarità positiva: il bambino non è spettatore passivo, imbambolato davanti alle immagini, ma partecipa e soprattutto si muove! Non equivale ad un’ora di palestra ma è un primo passo!

In linea con il mio credo pedagogico, legato all’apprendimento con gioia e divertimento e alla necessità di sviluppare intelligenze multiple, questo cartone offre diversi spunti.

La prima cosa che catturerà la vostra attenzione è sicuramente l’uso della musica: i bambini vengono magistralmente, in modo quasi geniale, avvicinati al mondo della musica, facendo loro osservare ritmi differenti con le mani, facendo notare la differenza tra suoni acuti e gravi, facendoli cantare e soprattutto inserendo in ogni episodio un brano di musica classica famosa. Noterete, dopo poco tempo, come i vostri figli riconoscano con semplicità brani di compositori famosi inseriti nelle pubblicità o in altri programmi.

Vi è poi un tentativo di rendere più familiare il mondo delle arti, perché in ogni avventura è sapientemente inserita un’opera specifica, e infine uno sguardo alla geografia, perché le missioni vedono i bambini impegnati in giro per il mondo, presso le cascate del Niagara oppure in una caverna dell’Oklahoma o ancora nella foresta di farfalle in Messico.

Lo stesso stimolo, sonoro o visivo, è riproposto più volte durante l’episodio, in modo differente, e anche questo seppur minimo accorgimento ha una sua utilità aumentando la facilità di memorizzazione. L’apprendimento avviene in maniera inconsapevole e divertente!

Da non sottovalutare anche gli aspetti pedagogici legati alla solidarietà (verso animali in difficoltà o verso la Natura in generale minacciata nella sua integrità) che motiva ogni missione e allo spirito di gruppo che garantisce il successo della missione: come in tutte le storie che si rispettano c’è un antagonista negativo, il Grande Jet, ma i bambini, grazie al proprio coraggio e all’impegno di tutti, riescono sempre a vincerlo garantendo il lieto fine.

Ecco, di fronte a cartoni come questo la psicologa zittisce il grillo parlante che ha in sé, talora si gode un momento di relax insieme alla figlia e non si lamenta quando lo stesso episodio viene – su esplicita richiesta – visionato cento e ancora cento volte fino allo sfinimento… anzi, lo considera un consolidamento dell’apprendimento!

 

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