Imparare dai cartoni animati: Kung Fu Panda

In linea con il mio modo di vedere l’apprendimento e la crescita interiore, sempre legati ad un pizzico di ironia o – se possibile – di divertimento, oggi vi voglio parlare di un cartone animato molto noto e molto amato, ossia Kung Fu Panda.

Ho usato alcune volte questo film d’animazione durante gli incontri formativi con studenti, ma anche con professionisti differenti e ora condivido con voi le mie riflessioni: noterete come, in una cornice che resta sempre comica, nel film non manchino spunti educativi, psicologici e/o spirituali, con considerazioni anche molto sottili non usuali nei cartoni.

Per me Kung Fu Panda è un vero capolavoro che genitori e figli dovrebbero guardare insieme, anche più volte negli anni, permettendo al bambino (ma non solo a lui!), man mano che cresce, di coglierne ogni volta dettagli differenti, in base al livello cognitivo ed emotivo raggiunto.

KUNG FU PANDA

LA TRAMA – Po è un giovane panda il cui padre adottivo (un volatile simile ad un’oca) gestisce un piccolo ristorante la cui specialità sono i noodles, gli spaghetti cinesi cucinati secondo una ricetta segreta che li rende irresistibili. Po fa il cameriere, vive una vita monotona, ma intanto sogna di poter essere un eroe del kung fu. Finchè un giorno, in seguito a una predizione del più saggio del paese, la tartaruga Oogway, viene indicato come l’eletto Guerriero Dragone, colui che salverà il villaggio dal nemico Tai Lung, un vendicativo e fortissimo leopardo delle nevi. Da quel momento Po viene affidato alla scuola di kung fu del Maestro Shifu. Ha così modo di incontrare i suoi idoli, i Cinque Cicloni: Tigre, Gru, Mantide, Vipera e Scimmia, i quali non sono particolarmente felici di vederlo nelle vicinanze. Anche il Maestro Shifu non è convinto del compito affidatogli ma rispetta il parere di Oogway. Le speranze di farne un vero guerriero si affievoliscono progressivamente e il giorno in cui Tai Lung si libera dalla prigionia e parte alla ricerca di Shifu e del Guerriero le cose sembrano mettersi male.(Fonte: www.mymovies.it).

Assumiamo innanzitutto il punto di vista di un bambino o di un adolescente. Cosa potrebbe cogliere o cosa, noi adulti, potremmo strategicamente far notare in ottica educativa?

In Po si può facilmente identificare qualsiasi bambino (e anche adulto!) che si sente inadeguato al sogno che nutre dentro di sé: il grosso e goffo Panda, costantemente desideroso di ingurgitare cibo, come potrà mai diventare un Maestro di kung fu??

Per tutta la prima parte del film, le prove a cui Po viene sottoposto sembrano deporre a favore della necessità di desistere dal sogno, ma sarà proprio facendo leva sul suo punto debole (una fame quasi bulimica) che il Maestro Shifu – un insegnante con i baffi (letteralmente!) – riuscirà a fargli superare le prime difficoltà. Un punto debole che diventa un talento! Cosa potremmo sperare di più? Ma questa abilità riscoperta, l’autostima ritrovata, tutte le risorse di Po non saranno sufficienti se Po non scoprirà la formula segreta, contenuta nella preziosissima Pergamena del Drago, indispensabile per ogni vittoria. Qual è questa formula segreta? E qual è l’ingrediente segreto della salsa degli spaghetti del papà di Po?

Non vorrei svelare questi dettagli a chi non ha mai visto il film, ma spero mi perdonerete, perché i video sottostanti svelano la risposta.

Per il pubblico adulto ci sono anche spunti di riflessione più raffinati, che qualcuno ha definito “esoterici”: a me questa definizione non piace proprio e preferisco parlare di riflessioni filosofiche e psicologiche legate al senso del destino, al determinismo, al libero arbitrio, all’illusione del controllo.

Andiamo con ordine: in questo video c’è un primo spunto interessante: “È solo un caso!” grida il Maestro Shifu.

“Il Caso non esiste!” risponde Maestro Oogway.

Secondo voi esiste il Caso? Chi non crede nel Caso pensa che tutti gli eventi della vita scorrono secondo un susseguirsi che, seppure per noi è in gran parte incomprensibile, ha un significato preciso, deve insegnarci qualcosa.

Un’altra perla di saggezza: “Esistono solo le notizie! Non sono né buone né brutte”. Questo significa che non esiste una Realtà unica e neutra, ma ciò che conta è la valenza positiva o negativa che noi diamo agli eventi.

E cosa dire di questo magistrale scambio di battute?
Maestro Oogway: “… Può darsi di sì (cioè che Po possa battere Tai Lung), se sei disposto a guidarlo, a nutrirlo, a credere in lui”
Maestro Shifu: “Ma come?? Mi serve il vostro aiuto Maestro!”
Maestro Oogway: “No, tu hai bisogno solo di Credere… promettimi che crederai!”.

Altra piccola chicca nel prossimo video:

Maestro Oogway: “Ti preoccupi troppo di ciò che era e di ciò che sarà. C’è un detto: ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono… per questo si chiama Presente!” 

Quanto è vero! Passiamo gran parte del nostro tempo a lamentarci di ciò che è stato e a preoccuparci di ciò che non è ancora successo! Se il futuro è un mistero (oggi più che mai), il presente va considerato come un dono.

ll Maestro Oogway insegna a vivere nel presente… La scena in cui spegne le candele una alla volta è spassosissima e allo stesso tempo trasmette insegnamenti sul Destino, sulla mente calma che porta chiarezza.

Insomma, tutto il cartone ruota intorno al tema della Forza del nostro Pensiero e delle nostre Credenze. Su questo tema relativo alle Credenze, alle aspettative, tornerò nei prossimi post, parlandovi dell’Effetto Pigmalione, che ogni insegnante e ogni genitore dovrebbe tenere bene in considerazione.

Alla fine del film, si scopre infatti che…il segreto dell’ingrediente segreto degli spaghetti è che NON esiste un ingrediente segreto!! E soprattutto Po scopre che la tanto ambita pergamena segreta del Drago non indica altro che… il segreto è lui stesso (cioè chi legge la pergamena e in essa si rispecchia)! Il segreto è “credere in se stessi” e quando Po  se ne rende conto non solo riesce a sconfiggere la tanto temuta tigre, ma riesce a compiere imprese mirabolanti.

Permettetemi un’ultima osservazione da un punto di vista sociale: il cartone offre un happy end con una morale esplicita e totalmente positiva, cioè la forza onesta che vince sulla forza bruta. In periodi di bullismo e prepotenza dilagante, un messaggio come questo non può che far bene: la potenziale vittima, fragile, diventa vincente facendo unicamente leva sulla fiducia in sé stesso e, in barba al neo-realismo, il Bene trionfa sul Male.

Un augurio a tutti voi affinché possiamo vivere felici e contenti! The end

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