Dopo avervi ampiamente convinti (spero!) in merito ai vantaggi della visualizzazione è giusto che l’argomento passi “dalla teoria alla pratica” quotidiana, apportando qualche vantaggio alla vostra vita. Il primo ambito nel quale la visualizzazione creativa può essere egregiamente utilizzata è la saluta psico-fisica.
Ci sono diversi approcci che utilizzano la visualizzazione, ma quello al quale voglio fare riferimento oggi per insegnarvi una rapida tecnica di auto-aiuto è legata al lavoro di un oncologo di fama internazionale, Oscar Carl Simonton, scomparso pochi anni fa, considerato uno dei pionieri della PNEI (PsicoNeuroEndocrinoImmunologia), ossia la disciplina che promuove lo studio dell’organismo umano nella sua totalità, pur rimanendo nell’ambito della medicina tradizionale allopatica, ma anzi integrandone – egregiamente – le cure e i trattamenti con tecniche di rilassamento e visualizzazione. Si parla, nelle statistiche americane, di un raddoppiamento delle aspettative di sopravvivenza media dei pazienti oncologici che usano questo metodo. Dite che è poca cosa?? Io direi proprio di no!
Il suo approccio, utilizzato oggi in diverse strutture ospedaliere in tutto il mondo, è dedicato specificatamente ai pazienti oncologici, ma può, a mio parere, essere valido per tutte le patologie, tutti i dolori, i disagi, i disturbi, per una migliore gestione dello stress e delle emozioni. La via alla Guarigione in fondo passa dalle stesse strade!
Secondo Simonton, per aiutare pazienti e persone di sostegno a riconquistare la giusta direzione verso la vita in salute ci sono due tecniche essenziali:
1- l’utilizzo del potere della mente nell’influenzare il corpo, attraverso la visualizzazione creativa, per sostenere il processo della guarigione e l’efficacia dei trattamenti medici;
2- la trasformazione delle convinzioni e dei pensieri interiori malsani in convinzioni e pensieri sani per favorire uno stato mentale di serenità e forza.
Il contenuto delle immagini interiori che ognuno di noi si crea relativamente alla propria malattia e della cura che sta seguendo è considerato un fattore prognostico importante e andrebbe quindi analizzato e, se necessario, modificato ad hoc.
Facciamo un esempio: se la nostra malattia – nella nostra immaginazione – è una grossa roccia e i farmaci sono deboli spazzole, è evidente che queste ultime non avranno alcun effetto benefico perché non possono sgretolare una roccia! Ricordate, a tal proposito, anche il mio post sull’effetto placebo/nocebo? Ciò che conta e che determina il successo o l’insuccesso di un trattamento sono le convinzioni, conscie o inconscie. Formiche, così fastidiose e difficili da allontanare, e granchi, con le loro corazze dure e relativamente inespugnabili, non sono teoricamente belle immagini da associare alla malattia. Meglio pensare a qualcosa di piccolo, molle, non troppo spaventoso.
Gli studi di Simonton fanno riferimento alle immagini interiori che, al di là della variabilità individuale, si sono dimostrate più efficaci rispetto a cellule cancerose e alla cura. Io “traduco” le sue conclusioni per voi, adattandole a qualsiasi patologia o dolore desiderate eliminare.
Le immagini interiori dovrebbero avere dunque, per essere efficaci, le seguenti caratteristiche:
1- la malattia o il dolore deve essere rappresentato come qualcosa di tenero che possa essere spezzato facilmente;
2- la cura deve essere immaginata come qualcosa di forte e potente, in grado di sconfiggere la malattia;
3- bisogna visualizzare anche le cellule (= le parti del corpo) sane, quelle che funzionano bene e che possono anzi concorrere a riparare danni in altre parti dell’organismo;
4- i globuli bianchi, che sono un simbolo delle nostre difese immunitarie e del normale processo di guarigione, vanno immaginati come un grande esercito molto potente che ingaggia una battaglia vincente contro la malattia;
5- la parte malata, le cellule malate/morte, dopo la battaglia, vanno eliminate dall’organismo in modo naturale, senza sforzo (in questo modo si comunica all’inconscio la fiducia nel funzionamento normale dell’organismo): pensiamo ad un soffio, ad una spazzolata veloce, ad un aspirapolvere;
6- è fondamentale immaginarsi sani, guariti, vitali e pieni di energia;
7- non guasterebbe immaginarsi anche nel futuro mentre si raggiungono gli obiettivi che ci si è dati in passato.
Nota bene: i globuli bianchi secondo Simonton devono essere considerati SEMPRE il fattore più potente rispetto a qualsiasi cura, perché rinforzano la convinzione nella nostra personale capacità di concorrere alla guarigione, annullando il senso di impotenza che spesso accompagna le malattie ma che è così deleterio per un ritorno alla salute.
L’interpretazione delle immagini interiori assomiglia all’interpretazione dei sogni: comporta un significato simbolico altamente personale. Dovrebbe essere abbastanza semplice decifrare da soli le proprie immagini interiori e, se le valutiamo come inefficaci, dobbiamo trovarne, come anticipato, delle alternative maggiormente valide!
Provate le immagini come se steste indossando un abito, finché non trovate la visualizzazione che vi calza a pennello, che vi dona sollievo, che vi fa sentire meno inermi e impotenti rispetto alla malattia. Non penso farete fatica ad immaginare i globuli bianchi come un esercito di soldati, un branco di leoni feroci, o di aggressivi piranha: la pubblicità ci ha abituato a “vedere” metaforicamente, con sembianze umane, animali o di super-eroi, qualsiasi tipo di patologia, virus, batteri, e anche ogni tipo di rimedio. Non facciamo alcun nome, per carità!, ma avete presente lo spot con il cinghiale sullo stomaco che svanisce grazie ad un digestivo??, gli omini-colesterolo in tutina superaderente gialla che seguono un pover’uomo come un’ombra finché non beve uno yogurt salutare??, il fuoco che divampa nello stomaco di chi ha mangiato troppo al ristorante e che viene prontamente spento da piccolo pompieri coraggiosi che si calano dalla bustina di antiacido??, i diavoletti della gola?? Spingendoci ben oltre, ci sono persino stati gli omini-particelle di calcare (“Ma tu chi sei??” chiedevano all’implacabile super-eroe detergente)… Credo che la nostra immaginazione sia stata potenzialmente ben nutrita!
Fate quanto di meglio potete, in modo creativo ma determinato, per dare l’idea di una disfatta inevitabile della malattia!
![]() |
Il punto di partenza per chi volesse approfondire il Metodo Simonton, per sé o per donarlo a qualcuno che è vicino al vostro cuore e in questo momento sta combattendo la battaglia contro un tumore, è il succitato Ritorno alla Salute, ma – ripeto – questo testo può essere utile a tutti… Non è forse vero che prevenire è meglio che curare??
Anzi, la mia ultima raccomandazione va proprio in questa direzione: impariamo ad utilizzare rilassamento e visualizzazione quando abbiamo piccoli malesseri, in modo da non trovarci totalmente succubi delle emozioni negative forti che inevitabilmente ci assalgono se e quando i problemi di salute diventano più gravosi. Quando si sta veramente male, tutto sembra più difficile, faticoso, anche imparare un semplice metodo di visualizzazione, quindi è meglio agire quando si è in stato di salute: si tratta insomma di “imparare l’arte e metterla da parte”!.
Nei prossimi post vi darò la mia personalissima versione del Metodo Simonton e vi spiegherò come adattarlo anche ai bambini.