Psicosomatica e torcicollo

Un’amica ha il torcicollo. Il primo articolo dopo una lunga pausa è dedicato a lei. Molti di voi hanno sicuramente o hanno provato questo dolore o addirittura l’impossibilità di muovere il collo, che è una parte fondamentale per l’uomo per potersi muovere, orientandosi, nel mondo.

La prima lettura psicosomatica che occorre fare è: se il dolore impedisce di dire di NO potrebbe essere che c’è qualcosa (una situazione..) o qualcuno a cui vorremmo dire di NO ma non lo facciamo per svariate ragioni, viceversa per il SI’.

Potrebbe esserci qualcosa che nel presente che ci impedisce di vivere come vorremmo oppure “qualcosa ha preso una brutta piega e andrebbe rimessa a posto”. Vi ritrovate in questa situazione?

Un’ulteriore interpretazione, soprattutto quando il collo è decisamente rigido, come un pezzo di marmo, fa proprio riferimento al ‘ruolo’ che questa parte del corpo assume per noi: se non possiamo più girarci a destra o sinistra, è probabile che non sapremo orientarci e quindi non sapremo dove andare. Non riusciamo ad andare verso il futuro. Le domande da porsi sono: “C’è qualcosa di cui ho paura e più o meno inconsciamente non vorrei fare?”, “C’è qualcosa che non voglio vedere?”, “C’è un impegno lavorativo – o sentimentale (come un matrimonio/una convivenza – che non voglio affrontare?”. Nel momento di una scelta importante, proprio nella fase in cui sarebbe necessario muoversi, il collo impedisce di andare avanti, forse suggerendo di guardare bene la via che si sta per percorrere. Il collo impone uno stop forzato. “Devo andare a destra o a sinistra?” sembra chiederci. In questi casi possono servire Fiori di Bach contro la paura o per l’autostima o ancora per scegliere in maniera più serena, per vedere più lucidamente la situazione.

Se il sintomo si associa alla cervicalgia, c’è probabilmente anche un peso troppo pesante che la persona si sta portando addosso (a livello figurativo è abbastanza semplice immaginare una persona con un grande sacco sulla schiena che lo fa camminare curvo.

Se non verrà corretto il comportamento o l’atteggiamento sottostante il disturbo, potrete prendere antidolorifici, usare cuscini appositi, andare dal fisioterapista, ma il massimo che potreste ottenere un periodo di pausa o anche la scomparsa apparente del sintomo che si è semplicemente ‘spostato’ in un’altra parta del corpo per cercare una nuova forma di comunicazione con voi. 

 

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