Gli animali sanno contare? L’infinito numerico della gallina

Parlerò spesso dello sviluppo dell’intelligenza numerica dei bambini, anche in età prescolare. Vi mostrerò come non esiste un unico metodo per insegnare la matematica. Anche se siamo nell’epoca dei calcolatori, è importante, indiscutibilmente importante, che i nostri figli non perdano la capacità di fare i calcoli a mente (cosa che peraltro è già avvenuta!).. non atrofizziamo quella parte del cervello già così maltrattata, ma, anzi, potenziamola. Inizio allora la mia serie di post sull’apprendimento della matematica parlandovi di galline, ebbene sì, dei bipedi pennuti che finiscono nei tortellini. Le galline sanno contare e possono migliorare le proprie performance.. se possono farcela loro, questa è la tacita conclusione, può farcela chiunque!! Ma partiamo dall’inizio, con un discorso più generale: gli animali sanno contare..

Per loro è importante a livello evoluzionistico: in molte circostanze gli animali hanno infatti bisogno di effettuare stime numeriche, possono valutare la grandezza del gruppo di oggetti che hanno davanti, oppure la quantità di colore e gli studi di laboratorio più recenti hanno chiarito che gli animali contano davvero.
Lo fanno per esempio le gatte o le chiocce nei confronti di gattini o pulcini. Ma contare serve anche quando si devono valutare due o più mucchietti di cibo: meglio dirigersi subito verso quello più numeroso. E le chiamiamo “bestie”…….
La stima di numerosità è qualcosa che gli animali fanno da subito e spontaneamente».

Sanno contare anche i comuni piccioni: lo ha stabilito una ricerca neozelandese, che ha posto di fronte agli uccelli un problema in apparenza molto “umano”: oltre a contare, e quindi stabilire che per esempio dopo il tre viene il quattro, gli animali dovevano imparare l’”ordinalità”. Dovevano cioè essere in grado di mettere in ordine due gruppi di simboli con numerosità diverse, anche se il resto dell’esperimento non era stato svolto proprio su quei numeri. Dopo che avevano imparato questo compito con liste costituite da uno-due o tre oggetti, cioè, è stato loro chiesto di ordinare altre liste costituite da gruppi che andavano da 1 a 9 oggetti.E i piccioni sono stati in grado di capire che 4 era meno di 7, e 8 più di 6. Anche questa specie quindi si unisce al gruppo di animali che, in un modo o nell’altro, sono in grado di maneggiare i numeri; e questo non fa che confermare il sospetto che gran parte del mondo animale abbia, in misura maggiore o minore, capacità di far di conto.

 gallina

I primi a essere studiati scientificamente sono stati ovviamente i bambini: era facile metterli di fronte a uno schermo e chiedere, anche ai più piccoli, se distinguessero tra un gruppo con 3 elementi e uno con 4. Gli esperimenti accertarono che i bambini sapevano distinguere le quantità, e soprattutto che questa loro abilità era già presente in loro dalla nascita. In breve, era quella che una volta era definita “innata”, non mediata cioè dall’apprendimento o dalla cultura.

Dai bambini di pochi mesi alle scimmie (comprese quelle antropomorfe) il passo, per uno scienziato, è abbastanza breve. Ed ecco si scoprì come i macachi sanno contare, cosa che fanno con facilità anche gli scimpanzé. Gli esperimenti hanno poi coinvolto pesci, api, procioni, delfini e pulcini.

 In un esperimento ormai famoso, le api hanno così dimostrato di sapere contare i fiori nei quali gli scienziati avevano posto del cibo: se le gocce di nettare erano nel terzo fiore del “campo” sperimentale, ecco gli insetti scendere sempre sul terzo, anche se erano variate le distanze tra i fiori o altre caratteristiche.

Anche animali considerati non particolarmente evoluti o “svegli”, come le salamandre sono capaci di discernere tra due gruppi composti da elementi in numero disuguale: messe di fronte a due provette che contenevano 2 o 3 prede (mosche) si dirigevano subito verso la provetta più ricca.
Tra le specie più abili ci sono i delfini che, messi di fronte a due gruppi di oggetti qualsiasi si dirigono subito – dopo l’addestramento – verso il gruppo più numeroso.

In conclusione tutti, ma proprio tutti, dimostrano di essere benissimo in grado di distinguere tra due gruppi di oggetti di diversa numerosità.

Fino a poco tempo fa tuttavia si riteneva che tranne rarissime eccezioni, tutti gli animali avessero un limite nella capacità di conteggio: non riescono apparentemente ad andare oltre il 4.

Un esperimento italiano, citato dalla Dott.sa Lucangeli (Prorettore e Professore Ordinario di Psicologia dello Sviluppo all’Università di Padova), abbatte anche questo limite: dimostra che la gallina può essere addestrata per andare oltre il suo infinito numerico… Se può farlo una gallina………………

CREDITS IMMAGINE: forse non se ne vanterà ma il magnifico esemplare che zampetta fiero nell’immagine è di Cristina Chiappani

Fonte info: www.focus.it

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