Diping-endo: la Pittura Intuitiva o Soul Painting

“L’ anima, la tua anima, sa tutto quello che c’è da sapere fin dall’inizio. Non c’è nulla che le sia celato, niente che le sia sconosciuto. Eppure sapere non basta. L’anima cerca di sperimentare.” Neale Donald Walsch

soul painting

Credo fortemente che tutti possano essere artisti ma comprendo anche le remore ad approcciarsi alla pittura da parte di chi riesce a malapena a fare un omino stilizzato come quelli dei bambini. Ho trovato nella Soul-Painting (o pittura intuitiva) la soluzione a queste legittime resistenze, perché tra le varie forme espressive relative alla pittura o al disegno, questa è quella che in assoluto non richiede preparazione tecnica. La propongo come possibile “stivale” nel percorso di crescita individuale.

La stesura del colore acquerello avviene su un foglio bagnato in precedenza e permette così al colore di diffondersi, creando delle delicate sfumature, macchie con forme indefinite. Il colore si spande, si mischia, cambia.

Questa è una pittura assolutamente personale: quando non è più destinata agli altri – quand’è liberata dalla necessità d’esser compresa da un ricevente – la manifestazione può diventare “espressione della memoria organica”.

Si tratta di dipingere esprimendo la propria creatività, senza la mediazione del ragionamento, ma attraverso la propria Anima, la propria pura essenza, oltre i condizionamenti e le strutture mentali, in modo libero, lasciandosi guidare dalle proprie percezioni nella scelta del colore e delle forme.

<<Il termine “pittura intuitiva” si riferisce appunto a quella particolare modalità di dipingere in modo libero, affidandosi al proprio sentire e lasciandosi guidare dall’intuito creativo. Dipingere in questo modo è speciale perché ci dà la possibilità di eludere le trappole del pensiero e bypassare condizionamenti e strutture mentali per lasciare affiorare la nostra parte più autentica e profonda. Attraverso forme e colori raccontiamo ciò che le parole non sono in grado di esprimere, diamo voce a quelle parti di noi alle quali raramente concediamo di manifestarsi.

Siamo troppo razionali, abituati a progettare, controllare, pianificare e pre-determinare ogni cosa: lasciarsi andare, mollare i freni può sembrare difficile e lo può essere anche quando si tratta di lasciar fluire il colore liberamente, senza giudizio, su un foglio bianco. La nostra innata energia creativa viene messa a tacere dalla società odierna, sacrificata in nome dell’efficienza razionalistica, ma basta veramente poco per “risvegliarci”.

Trovo che questa pittura sia particolarmente adatta alle donne, alle donne moderne che sono un garbuglio di attività e rischiano di perdere l’antica sapienza. C’è un libro bellissimo, “Donne che corrono con i lupi”, scritto dalla psicoanalista Clarissa Pinkola Estès, che dedica diverse pagine alla creatività e all’intuito femminili. Così si esprime: “La capacità creativa è il bene più prezioso della donna, perché dona all’esterno e la nutre all’interno, a ogni livello: psichico, spirituale, mentale, emotivo ed economico. La natura selvaggia riversa infinite possibilità, opera come sorgente, rinvigorisce, estingue la sete, sazia la fame, sazia la fame di vita profonda e selvaggia che è in noi. Idealmente, il fiume creativo non ha dighe né deviazioni, né tanto meno se ne può fare cattivo uso”  (Sperling, 2007).. Meraviglioso, non trovate?

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