Non amo molto la frenesia di questi giorni, i negozi affollati, la gente che corre, stanchezza che va accumulandosi alla stanchezza degli ultimi mesi… Non amo fare i regali di corsa, alcuni acquisti inutili, gli auguri a cottimo. Non mi appartiene. Resisto alla malinconia, mettendo un maglione rosso e mangiando una cioccolata calda in più o una fetta di panettone con la panna. Lotto con le unghie e con i denti affinché almeno mia figlia, bambina, conservi uno sprazzo di magia di quel Natale che dovrebbe essere.. un Natale fatto di casa e famiglia, coperta calda, candele accese, profumo di buone pietanze, vischio sulla porta, regali sotto l’albero da scartare e biscotti da lasciare la sera della Vigilia affinché le renne affamate si rifocillino durante il loro lungo viaggio… e non si dimentichino – preda dei crampi della fame – i suoi regali! Un Natale atteso con ansia e consapevolezza grazie ai riti del calendario dell’Avvento. Un Natale di musiche e racconti ascoltati mille volte ma sempre graditi. Lei conta, proprio come facevo io da piccola, gli alberelli illuminati che incontriamo per strada ogni volta che facciamo lo stesso tragitto. Io, in questo modo, riassaporo il Natale di un tempo. Ciò che mi auguro e auguro a tutti voi lettori che avete incoraggiato questa avventura del blog è un Natale semplice, fatto di condivisione e tradizione (ci metto pure la tombola!), ma soprattutto un Natale in lentezza e leggerezza. Vi auguro il tempo per un sorriso, per un abbraccio. Vi auguro tempo per voi stessi. Vi auguro il tempo per le piccole cose.. e per quelle grandi. Soprattutto vi auguro un tempo autentico dove sentirvi felici.