I giochi della gentilezza

Come speranza per il 2014 io auguro a tutto il mondo un po’ più di Gentilezza; gentilezza, una parola che sembra sempre meno usata e conosciuta, dal sapore demodé, eppure così importante, così potente. Se tutti agissimo con più gentilezza tutto ciò che è sbagliato andrebbe a posto da sé. Inauguro l’anno del blog con un post sui Giochi della gentilezza, in modo da offrire spunti di riflessione per i genitori, gli insegnanti e gli educatori in genere.

gentilezza

I Giochi della gentilezza sono stati sviluppati nell’ambito di un progetto da proporre nelle scuole da Luca Nardi, laureato in Scienze Motorie, esperto e libero professionista nell’ambito delle attività ludico motorie con approccio etico. Si tratta di giochi di movimento semplici, per fare conoscere ai bambini ed anche agli adulti come si può esprimere la gentilezza attraverso i movimenti.

Dall’intervista sul sito di AAMTERRANUOVA (che potete leggere integralmente qui):

Come le è venuta l’idea di promuovere questa iniziativa, i giochi della gentilezza?

“In un periodo di crisi economica e sociale come quella che stiamo vivendo ho pensato che fosse il momento di iniziare a seminare qualcosa di utile per creare un presente in cui mia figlia e tutti i bambini di oggi possano crescere serenamente  e stare bene.  La gentilezza mi è parsa la soluzione più semplice e immediata da proporre: perché è contagiosa, è facile da fare conoscere ed è alla portata di tutti. Operando nelle scuole e con i bambini come esperto di attività ludico motoria e collaborando con associazioni sportive come istruttore mi sono accorto della richiesta, sia da parte degli insegnanti che di molti  bambini, di vivere più “gentilmente” e dell’esigenza di concretizzare la “gentilezza” affinché sia qualcosa di più che una bella parola da pronunciare. Dopo essermi laureato in Scienze Motorie, nel 2005 insieme al collega ed amico Mauro Salviato abbiamo ideato la parola lumo, che deriva dall’unione delle prime due sillabe dei termini latini ludus e motus,   e che  identifica un approccio etico ai giochi di movimento finalizzato al  benessere ed alla crescita  della persona; da allora ho iniziato ad approfondire come trasmettere la conoscenza dei  valori etici attraverso il  movimento per poi concentrarmi sulla gentilezza, che abbinata al movimento costituisce una vera opportunità  di benessere e di crescita della persona”.

In che contesto si inserisce questa proposta?

“Inizialmente é stata introdotta in un contesto scolastico, scuole primarie, perché credo sia importante fare conoscere la gentilezza ai bambini sin da quando sono piccoli, in modo che crescendo possano fare tesoro degli insegnamenti appresi e migliorare la propria vite e il proprio benessere.  Operando anche nelle scuole dell’infanzia come esperto di attività motoria, con il progetto “I Giochi del Cuore”, che ho sviluppato personalmente, mi sono accorto che già dai 3 anni i bambini possono conoscere e manifestare la propria gentilezza attraverso il gioco. Le scuole primarie di tutta Italia possono richiedermi di svolgere gli interventi sui “I Giochi della Gentilezza”, in quanto vivendo la diffusione della conoscenza della gentilezza come una missione sono disponibile a spostarmi; quello che chiedo è il rimborso delle spese di viaggio e coerentemente con la tematica trattata un’offerta libera.  Oltre al contesto scolastico, “I Giochi della Gentilezza” stanno spaziando in diversi ambiti, come per esempio l’educazione alla gentilezza per adulti e per insegnanti, per allenatori e giocatori sportivi, ma anche nei trattamenti olistici e nella sfera alimentare. La gentilezza non ha confini, la si può vivere in ogni contesto ed in ogni ambito della nostra vita, per farlo però prima bisogna conoscerla e poi acquisirne la consapevolezza”.

In che cosa consiste e quale effetto mostra di avere sui bambini?

“I Giochi della Gentilezza” per le scuole primarie prevedono per ogni classe due ore di incontro frontale con i bambini; mezz’ora si svolge in classe per introdurre l’argomento attraverso il gioco e la parte restante di tempo  in palestra, in cortile o nei locali pluriuso di cui dispongono le scuole dove i bambini conoscono la gentilezza giocando. I giochi della gentilezza sono stati pensati per trasmettere ai bambini una conoscenza generale della gentilezza e una più approfondita dei movimenti e delle azioni gentili. Propongo giochi di movimento rivolti al gruppo, a coppie e ai singoli bambini. All’inizio di ogni intervento leggo ai bambini un racconto che ho scritto e un gioco di movimento che i bambini svolgono al termine della lettura. Il racconto ha per protagonista il maestro Gentile e 6 alunni aventi per nome alcuni movimenti gentili. Inoltre i bambini  imparano a distinguere la gentilezza manifestata con il solo uso della “testa” da quella più vera che si esprime anche con il cuore. Durante gli incontri che svolgo nelle scuole sto osservando che tutti i bambini a livello inconscio abbinano la gentilezza alla lentezza, dal movimento al suono, dal respiro al mangiare. Vedo cambiamenti positivi nel 98% dei bambini. Questo cambiamento avviene perché i bambini fanno propria la gentilezza nell’immediato, ma affinché la possano manifestare in modo continuativo è fondamentale che nella maggior parte dei contesti in cui vivono essa ci sia”.

Come si fa a mettere in pratica queste attività in modo che diventino parte 
integrante dell’educazione e della formazione dei bambini?

“La gentilezza  può diventare parte integrante dell’educazione e della formazione dei bambini se  viene conosciuta e vissuta, diventando una costante, anche da tutti coloro che quotidianamente vivono insieme ai bambini (familiari, insegnanti, educatori, allenatori sportivi)”

Credits: www.aamterranuova.it (articolo 4 ottobre 2013)

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