Cartoni animati educativi per grandi e piccini: Eco Planet – Un pianeta da salvare

Saprete ormai che nutro una certa idiosincrasia per i cartoni animati, soprattutto quando sono proposti come baby sitter tout court, senza supervisione, senza limiti di tempo né selezione preventiva dei contenuti. Esistono per fortuna svariate eccezioni alla regola che mettono d’accordo la mia anima professionista e l’anima di mamma che vorrebbe un po’ di sacrosanto tempo per sé. Ecco la ragione per la quale preferisco DVD o programmi registrati e, talvolta, non mi dispiace proporre qualcosa che sia gradito a grandi e piccini. Tutti insieme sul divano a condividere una bella storia. Questo capita spesso con i film di animazione.

La mia proposta di oggi cade su Eco Planet – Un pianeta da salvare, film thailandese del 2012 prodotto da Koch Media e diretto da Kompin Kemgumnird.

eco planet - un pianeta da salvare

Questa la trama in sintesi: Sam, figlio viziato e indisponente del presidente di Capital City, luogo teoricamente immaginario e invece del tutto simile agli Stati Uniti, durante una gita con gli scout,  fa troppo affidamento sulla tecnologia e poco sul proprio senso dell’orientamento, finendo per perdersi e ritrovarsi in un villaggio rurale di un Paese esotico dove abitano la riflessiva Nora e il suo fratellino Kim, un bambino che ha il dono di parlare con la natura e sa ascoltare i suoi suggerimenti. Quando un disastro ecologico di proporzioni bibliche minaccia di distruggere la terra, i tre piccoli uniscono le forze nel tentativo di salvare il pianeta, messo in pericolo non solo dal riscaldamento globale che ha generato temibili bestie di fuoco, ma anche (o soprattutto) dagli scienziati e i politici del mondo civilizzato che pensano di combattere la minaccia con bombe fredde dalle conseguenze ambientali incontenibili. (Fonte info: www.wikipedia.it).

Il film Eco Planet è una favola ecologista e come tale non ha grandi pretese; soprattutto non ha pretese di scientificità nel momento in cui si parla di inquinamento, il riscaldamento globale e il buco nell’ozono: questa minacce si “antropomorfizzano” per assumere sembianze di mostri pensanti, quindi più comprensibili al mondo infantile. I bambini e gli anziani sono considerati “saggi” da ascoltare e questo è un bel messaggio, no?

Alcuni temi (come la connessione uomo-natura-Madre-terra è stato un po’ sacrificato ed andrebbe approfondito dai genitori perché è solo accennato e quindi probabilmente poco alla portata dei piccoli… o forse sì… mah.. mai porre limite alla loro sensibilità!). Il film potrebbe diventare il punto di partenza per un percorso di sensibilizzazione in tema ambientale che assume differenti sfaccettature in base all’età dei bambini (non inferiore ai 6 anni direi).

Forse, come qualche critica ha osservato, scagliandosi contro gli eccessi della tecnolocizzazione, avrebbe giovato di una grafica meno informatica e più naif, di un tratto artigianale (come le sigle iniziali e finali), ma è possibile capire le esigenze dei produttori. Belle le musiche che ogni tanto accompagnano le scene, bello il messaggio di responsabilizzazione di tutti gli esseri umani per il benessere del Pianeta Terra sin dalla più tenera età (in effetti a non abusare dell’energia elettrica si può insegnare anche ai bambini e alla nuove generazioni troppo spesso disinteressate ed apatiche verso questo tipo di argomento)… Insomma, a me è piaciuto, mi ha tratti emozionato, mi ha fatto riflettere e… ovviamente, a differenza dei film catastrofici, il lieto fine è garantito!

Buona visione dunque!

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