Forse da un po’ troppo tempo non scrivo un post sull’auto-aiuto. Provvedo immediatamente. Vi propongo un esercizio per il rilassamento, per il recupero dopo giornate o momenti di stress e/o di tensione, tratto dal Metodo Bates, un metodo di medicina alternativa elaborato dal Dott. William Horatio Bates nel 1919, che si prefigge di curare difetti visivi considerati insolubili (miopia, ipermetropia, presbiopia, astigmatismo) proponendo specifiche tecniche ed esercizi.
Il Metodo Bates, in estrema sintesi, ritiene inutile, o addirittura dannoso, l’uso di occhiali o interventi chirurgici per la soluzione dei problemi visivi perché, secondo la teoria, ogni persona che comincia a usare gli occhiali incorre inesorabilmente in un peggioramento della visione. La teoria è controversa, ma ci sono molte testimonianze a favore, perciò vi consiglio ugualmente di approfondire, in caso di disturbi visivi, per aprire la mente a nuove prospettive rispetto al problema. Anche qualora si trattasse di un ennesimo caso di “effetto placebo visivo” non ci vedo alcuna controindicazione!
La mia intenzione è di prendere in prestito dal metodo uno degli esercizi proposti, il Palming, che è la tecnica principale per rilassare gli occhi e, di conseguenza, risulta molto utile per rilassare la mente.
![]() |
![]() |
|
Partendo dal presupposto che molte persone riescono a riposare gli occhi semplicemente chiudendoli, il dottor Bates pensò che, escludendo completamente la luce, si riuscisse ad ottenere un rilassamento ancora maggiore, come di fatto viene sperimentato quasi da tutti.
Il Dottor Bates verificò inoltre che le persone dalla vista normale, mantenendo gli occhi chiusi, percepiscono un campo visivo perfettamente nero, senza scintillii, lampi di luce o macchie colorate, senza insomma quel vasto campionario di illusioni che invece appaiono alle persone con vista imperfetta. Tali alterazioni sono riconducibili allo sforzo per vedere che è originato da una tensione mentale, persistente anche dopo la chiusura stessa degli occhi. Poiché la tensione mentale deriva da cause disparate, per alleviarla e conseguire il rilassamento è necessario ricorrere a qualsiasi metodo si dimostri efficace.
Il Palming è certamente la maniera più naturale ed istintiva, come osservato dal Dottor Bates e come facilmente verificabile da parte di ognuno di noi.
Come si svolge?
Sono sufficienti le vostre mani (… e su questo “particolare” sarebbe interessante soffermarsi a riflettere, perché richiama inevitabilmente alla mente pratiche come il Reiki, che si basa sull’affermazione che ognuno di noi possiede un energia terapeutica che si trasmette proprio attraverso le mani e si può utilizzare per alleviare differenti tipi di malanni).
I passaggi sono due: esclusione della luce e visualizzazione del colore nero. Procediamo:
- Mettete il palmo delle mani a coppa, incrociando le dita sulla fronte, morbidamente.
- Chiudete gli occhi e posizionate i pollici in modo da escludere il più possibile la luce esterna. Badate a non premere sui bulbi oculari ed a lasciare libero il naso.
- Appoggiate i gomiti su un tavolo o su un cuscino, cercando contemporaneamente di rilassare i muscoli della testa e del collo. N.B. Questo può risultare un po’ difficile ed infatti, a mio parere, per l’obiettivo che ci siamo posti, ossia di rilassarci, va bene anche fare l’esercizio da sdraiati. Non fatevi tuttavia tentare da chi dice di ovviare il problema della tensione muscolare usando le mascherine per dormire, perché le mani – come sottolineato sopra – sono parte indispensabile dell’auto-cura. Se non ci credete fate la prova: rilassamento con le mani e rilassamento con la mascherina.. e poi fatemi sapere!
- Una volta raggiunto un buon equilibrio fisico, con una posizione ottimale e badando a che non filtri la luce, visualizzate un nero perfetto ed uniforme, senza sforzarvi in alcun modo. Per agevolare la spontaneità di questa visualizzazione potete ricordare oggetti neri, scelti tra quelli che ricordate meglio (una scarpa, un pantalone, un abito, il velluto, una lettera, della vernice o qualsiasi altro oggetto nero di cui sia facile il ricordo). Potete anche visualizzare mentalmente questi oggetti neri, in rapida successione, soffermandovi 1 o 2 secondi circa su ognuno di essi.
Il nero è in assoluto il colore più facile da ricordare, ogni persona è però ostacolata o facilitata da ricordi differenti: qualcuno riesce a ricordare molto meglio un oggetto statico e qualcun altro una scena in movimento. In questi casi, seguire le proprie inclinazioni mnemoniche è preferibile e non pregiudica in alcun modo l’esecuzione e la riuscita del Palming. Lo sforzo indurrebbe anzi frustrazione e potrebbe portarvi a rinunciare: quante volte il tentativo di riportare alla memoria il nome di una persona, di una strada o qualsiasi altra cosa ci ha reso stanchi e nervosi oltre che impazienti?? Nella pratica del metodo Bates, tutto questo è assolutamente da evitare.
Quando il Palming raggiunge il suo scopo, cioè il rilassamento, il campo visivo del soggetto non presenta più aberrazioni, diventando al contrario di un colore uniformemente nero, come dovrebbe sempre verificarsi per effetto della totale esclusione della luce.
L’esercizio, in base al metodo Bates, dovrebbe essere eseguito con una certa costanza. Voi utilizzatelo al bisogno, ogni volta che necessitate di un rilassamento totale.
Come tutte le tecniche del metodo non prevede alcuno spirito competitivo, è pensata per rilassare e non per occupare negativamente la nostra mente, ad esempio con inutili sensi di colpa nei giorni in cui non si riesce a dedicarvi il tempo preventivato. Simili atteggiamenti, comuni tra l’altro in molti miopi – e non solo – finiscono per rimandare o impedire i tanto sospirati miglioramenti.
La visualizzazione del nero, lo ripetiamo, deve essere spontanea, non inseguita o cercata a tutti i costi. Solo il rilassamento può donare questa facilità.
Ah, dimenticavo: questo metodo è adatto anche per i bambini.. proponetelo come un gioco, pochi minuti ogni tanto, soprattutto quando li vedete nervosi e stanchi, e non abbiate aspettative perché lo scopo deve essere quello di aiutarli a fare proprie differenti tecniche di rilassamento, fino a quando, una volta padroneggiate, potranno scegliere quella che sentono maggiormente in sintonia con il proprio sé e impareranno ad autoregolarsi, a gestire i propri momenti di stress, rabbia o semplicemente stanchezza.
Ovviamente se avete necessità di maggiori delucidazioni chiedetemi!
Fonti info: Wikipedia e http://metodobates.altervista.org/index.php?num=101