Nuovo esercizio di auto-aiuto per la gratitudine

Da un po’ non parliamo di gratitudine, ma c’è una storia, racchiusa in tre minuti di filmato, che sta facendo il giro del mondo su Fb  e che vale la pena di essere raccontata.

Il video, prodotto da una società telefonica thailandese, è stato già visto milioni di volte per due fondamentali ragioni: fa sentire bene ed è fonte di ispirazione.
Avete presente quel meraviglioso turbamento, quel misto di orgoglio, gioia e commozione, che ci invade quando riusciamo a dimostrare la nostra gratitudine a qualcuno che ha fatto qualcosa di importante per noi ?

La trama:

In un villaggio, un bambino disperato ruba dei medicinali per cercare di salvare la madre malata. La farmacista, però, accortasi del furto, lo insegue e lo rimprovera violentemente davanti a tutti, poi lo umilia dandogli del ladro. Il bambino piega la testa per la vergogna, si sente morire.

Un uomo, proprietario di una tavola calda, dopo aver osservato tutta la scena, decide di intervenire. E’ lui a pagare i farmaci, chiedendo alla donna di lasciar perdere la questione. Poi, ordina alla piccola figlia di portare una zuppa di verdure.
Tra l’uomo e il bambino solo uno sguardo sospeso nel tempo, carico di comprensione, benevolenza, rispetto. Il bambino solleva il viso e incontra gli occhi dell’adulto. Cerca il sollievo alla sua sofferenza, un segno di umanità. L’uomo muove impercettibilmente il capo, lo rassicura e gli porge la sporta con le medicine e la zuppa. Solo allora il bambino fugge via, lontano.
Trent’anni più tardi, lo stesso uomo è ancora al lavoro nel suo ristorante. All’improvviso è colto da un malore e cade a terra davanti alla figlia ormai grande.
In ospedale le cose si complicano, la situazione è gravissima e le spese mediche sono drammaticamente alte. Alla ragazza non rimane che mettere in vendita la casa e, piangendo, si addormenta al capezzale del padre.
Al suo risveglio, però, accade qualcosa di incredibile. Accanto a lei trova una una lettera che dice: “Tutte le spese sono state saldate 30 anni fa, con tre scatole di antidolorifici e una zuppa di verdure“.
Il giovane dottore che sta curando suo padre è proprio lo stesso bambino che egli aveva salvato, anni prima, dall’odio cieco della farmacista!
Ora il cerchio si chiude: può finalmente ricambiare la generosità e la compassione dell’uomo che mutò il corso della sua vita.

Spero resti sempre visibile a questo link:

Perché tornare a parlare di gratitudine? Molti studi confermano che l’orientamento alla gratitudine, cioè la capacità di comprendere l’importanza del sostegno degli altri, unita all’abilità di comunicare questa riconoscenza, è strettamente connesso al benessere psicologico.

Come suggerisce la scienziata Sonja Lyubomirsky, professoressa di Psicologia in California, che da anni si occupa di capire cosa renda le persone davvero felici, esprimere gratitudine direttamente – per telefono, con una lettera o di persona – è uno dei più potenti antidoti contro malumore e pessimismo.

Quindi, se c’è qualcuno in particolare verso cui sentite di avere “un debito di gratitudine”, impegnatevi a comunicare il vostro apprezzamento in termini concreti. E fatelo oggi stesso.
Scrivete alla vostra persona speciale una lettera, lasciate che il cuore acceleri e che gli occhi si riempiano di lacrime mentre trovate le parole giuste, raccontatele nei particolari ciò che ha fatto per voi e ditele che non lo avete mai dimenticato. Poi inviate la lettera o consegnatela personalmente e leggetela al destinatario. Oppure trovate un altro modo per fargli capire quanta influenza positiva abbia avuto sulla vostra vita.

La psicoanalista Melanie Klein credeva che il sentimento di gratitudine fosse una delle manifestazioni più evidenti della capacità di amare.

Vi lascio anche un altrettanto noto video su Youtube su questo tema, più razionale, ma non per questo non ricco di spunti di riflessione e di emozioni. Sarebbe sufficiente soffermarsi a pensare un attimo ad ogni singola affermazione.

E voi cosa ne pensate? Vi siete mai sentiti così bene mentre esprimevate la vostra riconoscenza? Avete delle storie di gratitudine da condividere?

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