Kintsugi: l’arte giapponese di aggiustare le cose

Non potevo esimermi dal darvi il benvenuto nel mio blog con un articolo su questa arte scoperta recentemente, il Kintsugi, che ben si presta a fare riflessioni, stimola metafore sulla vita quotidiana, che conosce inevitabilmente crepe, rotture e ferite.

Quando i giapponesi riparano un oggetto rotto, valorizzano la crepa riempiendo la spaccatura con dell’oro. Oro al posto della colla. Metallo pregiato invece di una sostanza adesiva trasparente senza valore.

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L’integrità perduta non è occultata ma valorizzata. La valorizzazione alla base di un riciclo, di un ritorno alla vita sotto nuove sembianze. La spaccatura è anzi ciò che rende unico quel vaso (in effetti poteva spaccarsi in mille modi). Dopo essersi rotto l’oggetto ha una storia, diventa più bello.

A noi occidentali non appartiene questo modo di rivalutare: una ferita va nascosta, celata, un’imperfezione (soprattutto fisica) immediatamente corretta, una relazione che apparentemente non funziona, dopo un litigio, un conflitto, si può interrompere e un oggetto rotto viene ovviamente, immediatamente e irrimediabilmente, buttato.
Il pensiero digitale ci ha condotto ad una visione a soli due sensi: rotto/intatto, bello/brutto… Il pensiero analogico-arcaico, mitico e simbolico rifiuta le dicotomie e ci riporta alla compresenza degli opposti, che smettono di essere tali nel continuo osmotico fluire della vita. Non è più poetico questo modo di pensare? Più arricchente?!?

La Vita è Integrità ma anche Rottura, anche se questo comporta dolore, perché è un tentativo costante di sanare equilibri rotti, di ricomporre fratture, abbandoni, perdite. ecc. Sta a noi vedere e/o rendere belle e preziose le “persone” che hanno sofferto e che dopo questa esperienza sono cambiate, a volte diventando oggettivamente più belle. Sta a noi trasformare i disagi e le difficoltà in forza, energia e capacità creativa, lasciando piena libertà ai propri limiti e fragilità, rilassando così ansie e bisogni per guadagnare serenità. Le cicatrici sulla pelle o sull’anima non spariranno, ma come rughe faticosamente conquistate con l’avanzare degli anni, mostreranno agli altri e a noi stessi  tutte le nostre conquiste, le cadute e le risalite.

Si può iniziare un percorso di sviluppo personale proprio partendo dal ri-conoscere le nostre ammaccature, i nostri lividi, accettandoli ed esprimendoli: piuttosto che “fare lo struzzo” sperando che il tempo guarisca ogni ferita è decisamente meglio affrontare i problemi, trovando il modo migliore per esprimerli, ovviamente, ciò che offre la speranza di risoluzione, che dà il via ad un percorso di auto-guarigione. Io, come professionista, tento di mettere a disposizione i lingotti d’oro o, meglio, cerco di far ricordare alle persone che hanno un capitale al quale attingere, ma sta al singolo decidere “se” e “come” utilizzarli.

Fonti informazioni: Kintsugi From Wikipedia, the free encyclopedia

Fonti immagini: http://sangbleu.com/2013/08/24/kintsugi-spit-gold/,

http://blog.libero.it/libertaevolare/12364266.html?ssonc=184034322,

http://the-et-ceramique.blogspot.it/2012/07/kintsugi-et-gintsugi-un-autre-rapport.html

 

 

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